Di quanta acquaabbiamo bisogno quotidianamente?
C’è un rapporto diretto tra la corretta assunzione giornaliera d’acqua e il mantenimento delle normali funzioni fisiche cognitive. Anche l’EFSA (European Food Safety Authority) ha accertato il rapporto causa effetto. Bere la giusta quantità d’acqua, soprattutto di qualità, permette al tuo corpo di mantenere le funzioni chimico-fisiche attive ed efficienti. L’acqua agisce come solvente di composti organici e inorganici, ciò significa che riesce a diluire facilmente sostanze nocive con cui entra in contatto e a trasportare quelle benefiche all’interno del nostro corpo velocemente, ha inoltre capacità termoregolatrici, consente le trasformazioni metaboliche, ha un ruolo centrale per il mantenimento dell’equilibrio elettrolitico e per regolare funzioni nervose e muscolari.
Ma quanto bisogna bere per sfruttare tutti i benefici dell’acqua?
La quantità d’acqua varia a seconda dell’individuo, si tiene conto di diversi fattori: età, attività fisica, alimentazione, stile e ambiente di vita. Tuttavia, ci sono dei valori di riferimento, che considerano l’acqua assunta complessivamente – sia mediante consumo diretto che attraverso alimenti e bevande di ogni genere – in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica:
- Neonati sino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno
- Bambini tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno
- Tra 1 e 3 anni di vita: 1100-1300 mL/giorno
- Tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno
- Età compresa tra 9-13 anni: 2100 mL/giorno per i bambini e 1900 mL/giorno per le bambine
- Adolescenti, adulti e anziani: Femmine 2 L/giorno ; Maschi 2,5 L/giorno.
C’è da ricordare che in condizioni normali il nostro corpo attiva meccanismi di autoregolazione che stimolano la sensazione di sete, assistendo quindi l’organismo a raggiungere il fabbisogno di acqua. Ci sono però alcuni individui che dimostrano una ridotta percezione della sete e che quindi sono maggiormente soggetti a disidratazione, bambini ed anziani per esempio.
Per questo è necessario assecondare il senso di sete o addirittura anticiparlo. La disidratazione, causata dall’assunzione di liquidi inferiore alla perdita d’acqua, può avere effetti seri sulle normali funzioni dell’organismo. Il primo riscontro negativo lo si ha nelle funzioni termoregolatrici, con il prolungarsi del fenomeno si possono manifestare crampi, apatia, astenia e irritabilità. Nelle forme più gravi si può arrivare anche ad allucinazioni o effetti letali e, in uno stato persistente di disidratazione, aumenta il rischio di patologie, specialmente a carico del rene.
Fonti: Ministero della salute